Cor-aggio: la perfetta letizia

I Verbi del Cuore

Cor-aggio


Solo la forza che viene dal di dentro può frenare il cammino imperioso di chi, ben più forte e potente, può annientare chiunque con la violenza e la prepotenza. Per questo l'altra faccia della meda-glia del COR-AGGIO è la scelta della non-violenza, la risoluzione pacifica dei conflitti, del dialogo, della comprensione, della pace.
Il COR-AGGIO non è una gara a “braccio di ferro”, ma trovare la forza interiore di sopportare, amare, perseverare nonostante le avverse circostanze della vita. Un cristiano fa tutto questo nella completa accettazione, riscoprendo in questo la volontà di Dio.
Perfetta letizia è il vero nome del COR-AGGIO per Francesco. “Quando saremo arrivati a S.Maria degli Angeli e saremo bagnati per la pioggia, infreddoliti per la neve, sporchi per il fango e, affamati per il lungo viaggio, busseremo alla porta del convento. E il frate portinaio chiederà: Chi siete voi? E noi risponderemo: Siamo due dei vostri frati. E lui, non riconoscendoci, dirà che noi siamo due impostori, gente che ruba l'elemosina ai poveri, non ci aprirà lasciandoci fuori al freddo della neve, alla pioggia e alla fame mentre si fa notte. Allora se noi a tanta ingiustizia e crudeltà sopporteremo con pazienza ed umiltà, senza parlar male del nostro confratello, scrivi che questa è perfetta letizia. [...] Se noi subiremo con pazienza ed allegria pensando alle pene del Cristo benedetto e che solo per suo amore bisogna sopportare, caro frate Leone, annota che sta in questo la perfetta letizia” (da “I fioretti di san Francesco”).
Pensando a noi, chi non vorrebbe essere perfettamente lieto? Questa è la meta cui tutti aspiriamo, ma con il dubbio che non sia per noi. Siamo sconvolti pensando alla via qui indicata per raggiungerla: un itinerario angosciante... costituito da varie sofferenze fisi-che e da pene psicologiche per il tradimento, il non riconoscimento ostinato e aggressivo da parte di chi credevamo amici. La paura di essere respinti violentemente da tutti, specialmente quando si è nel bisogno, è una delle angosce più profonde dell’uomo!
Forse solo nella logica dell'imitazione di Cristo si possono capire e iniziare ad accogliere le sue riflessioni sul dolore e sulla gioia: “Se accetterai tutte le pene che incontrerai, ricordando le sofferenze di Cristo, se unirai per amore le tue sofferenze alle Sue, se rinuncerai alle soddisfazioni del tuo io per diventare come Lui, allora vivrai la vera gioia”: questo ci sembra dire Francesco.
Potremmo incominciare ad andare incontro ai disagi della vita quotidiana, accettandoli con pazienza e coraggio, non risolvendoli in facili lamentele. Quando verranno i guai più grandi, saremo allenati e quindi più forti. Ma la cosa principale è mettere Cristo al centro della propria vita e diventare come Lui! Se condividiamo con Lui la sofferenza, saremo partecipi della sua gioia immensa!

 

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